1. In base al brano, in Occidente l’incidenza dell’obesità risulta elevata: (vedi domanda n.8: L’obesità è una patologia in costante aumento nei Paesi occidentali che colpisce, senza distinzione, soggetti di ogni età, con un picco di incidenza nella media infanzia. Secondo l’ipotesi della Bruch (1974) l’obesità infantile si può far risalire alla relazione precoce madre-bambino, all’inadeguatezza della prima a discriminare correttamente i bisogni del piccolo, all’offerta di cibo come risposta indifferenziata ai segnali di disagio che egli esprime. Attribuendo al cibo un significato di “consolazione universale” si altereranno le successive capacità dell’individuo di discriminare correttamente gli stimoli della fame e della sazietà. Altri, invece, hanno ipotizzato la presenza di un deficit nella capacità di riconoscimento e di regolazione delle emozioni nelle madri di bambini obesi; è stata inoltre osservata una povertà comunicativa nel sistema familiare di tali bambini, che si rileva soprattutto nella difficoltà ad esprimere emozioni di tipo negativo. Da altre ricerche è emerso che è soprattutto la presenza di problematiche materne quali, ad esempio, una sintomatologia di tipo psichiatrico che può essere correlata positivamente con l’obesità infantile. Il bambino obeso viene descritto in letteratura con una struttura di personalità caratterizzata da una tendenza generalizzata alla passività e alla dipendenza dall’oggetto materno e dalla presenza di vissuti depressivi. Non è, però, chiaro se questi siano una conseguenza della negativa immagine di sé che si associa all’obesità o se non siano piuttosto una causa dello stesso comportamento alimentare. Secondo quanto riportato nel brano, tra i seguenti fattori, il problema dell'obesità infantile è dovuto principalmente)
nei bambini con sintomatologie di tipo psichiatrico
nelle donne con figli in età medio-infantile
nelle donne con figli in età neonatale
in soggetti depressi
in corrispondenza dell’età medio-infantile
Non so rispondere