10 domande educatore prima Infanzia

Tempo trascorso
-

1. La competenza pedagogica di un educatore va intesa come:

Il complesso delle prassi che gli permettono di intervenire nella relazione educativa
Il complesso delle capacità cognitive ed operative che gli permettono di intervenire nella prassi educativa trasformandola in educazione intenzionale
Il complesso delle conoscenze che gli permettono di effettuare una riflessione pedagogica teorico-scientifica sulla prassi
Non so rispondere

2. La pratica del leggere e del narrare è importante nell’educazione della prima infanzia, soprattutto perché:

permette di prendersi cura della crescita dei linguaggi espressivi attraverso l'empatia, la curiosità e il piacere
permette più di qualunque altra attività di allenare la naturale fantasia dei bambini
permette di trasmettere i valori sociali della comunità in forma simbolica e facilmente comprensibile anche ai bambini più piccoli
Non so rispondere

3. Cosa significa “base sicura” nella teoria dell’attaccamento?

Identifica le competenze acquisite con sicurezza in una certa fase dello sviluppo, che costituiscono la base sicura da cui partire per nuovi apprendimenti
Identifica la persona significativa presso cui il bambino può tornare o a cui fare riferimento anche durante la sua libera attività esplorativa, in caso di necessità
Identifica l’insieme degli oggetti transizionali (ad esempio il ciuccio), necessari ad un bambino da 12 a 36 mesi (ma anche oltre) per sentirsi sicuro e a suo agio in situazioni o con persone nuove
Non so rispondere

4. Gli incontri periodici tra genitori ed educatrici al nido dovrebbero essere:

Per richiesta della maggioranza dei genitori
Programmati all’inizio, a metà e alla fine dell’anno
Cadenzati nel tempo con una certa regolarità
Non so rispondere

5. La documentazione per il gruppo di lavoro può rappresentare prevalentemente:

Uno strumento di autoformazione ed autovalutazione.
Un'occasione per far conoscere il progetto del nido all'esterno.
Un'opportunità di apprendimento scientifico.
Non so rispondere

6. Quale strategia è necessario prevedere per progettare la continuità educativa nel passaggio alla scuola dell'infanzia di un bambino con disabilità?

Il passaggio di informazioni riguardante il percorso del bambino al nido, coinvolgendo anche la famiglia, oltre la partecipazione del bambino alle attività congiunte previste
Lo svolgimento di un gruppo operativo prima della fine dell'anno educativo nel quale effettuare una valutazione del percorso del bambino al nido
L’organizzazione di interventi educativi intensivi e mirati per il bambino negli ultimi mesi di frequenza al nido
Non so rispondere

7. In campo educativo si fa ricorso al concetto di resilienza per indicare una particolare dimensione della relazione, quale?

Capacità di cooperare nel lavoro di gruppo professionale e nelle famiglie
Capacità di affrontare le avversità della vita uscendone rinforzato
Capacità di utilizzare ed integrare le diverse risorse
Non so rispondere

8. Qual è, complessivamente, il ruolo degli 'operatori ai servizi prima infanzia' in un nido d’infanzia?

Cura degli ambienti, cura dell’alimentazione, controllo degli accessi e rapporto con i fornitori esterni
Cura degli ambienti, vigilanza eventuale sui bambini, evitando di avere rapporti significativi con gli stessi e le famiglie per non compromettere la relazione educativa professionale degli educatori
Cura degli ambienti, cura dell’alimentazione e supporto agli educatori nella loro attività professionale con i bambini
Non so rispondere

9. Qual è il comportamento educativo più efficace da utilizzare al nido nei confronti di un bambino di 2 anni che mostra comportamenti aggressivi?

Parlarne immediatamente con la famiglia, per verificare che il comportamento non abbia origine e causa in ambito domestico, e discutere insieme una soluzione da adottare in ogni caso
Distogliere, per quanto possibile, da lui l’attenzione degli adulti durante le sue “crisi”, per dimostrargli che il suo comportamento non è idoneo ad attrarre l’attenzione degli adulti
Usare modalità comunicative semplici in relazione all'accaduto, attivare strategie di distrazione e valorizzare sia sul piano relazionale che cognitivo i momenti in cui il bambino è adeguato
Non so rispondere

10. Che cosa si intende per ‘oggetto transizionale’ secondo gli studi di D. Winnicott?

Un oggetto materiale che rappresenta qualcosa relativo all’unione con la madre
Un oggetto materiale relativo al mondo della cas
Il seno materno
Non so rispondere
Al termine del quiz è presente la valutazione finale con risposte corrette/errate