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Prova di ammissione corso di laurea scienze della Formazione, prima parte
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Prova di ammissione corso di laurea scienze della Formazione, prima parte
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1. Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente o implicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull'argomento. Paragrafo 1 Se la sublimazione dell'aggressività, il suo utilizzo cioè per scopi costruttivi e creativi, ci sembra un traguardo a cui giungere, ma che presuppone già una personalità più strutturata e matura, più ricca di indicazioni pedagogiche ci sembra l'adozione del gioco simbolico come modo di elaborazione dell'aggressività. I meccanismi psichici che permettono il gioco simbolico sono l'identificazione e la proiezione. Paragrafo 2 Complementare a questo meccanismo e altrettanto presente nel gioco simbolico è la "proiezione", che permette al bambino di attribuire ad altri i propri sentimenti ostili e di esprimerli quindi senza eccessivi sensi di colpa. Giocare alla guerra, agli indiani e cow-boy, a Superman e simili è un modo efficace e sicuro per "agire" le proprie aggressioni e affermare desideri di potere e di dominio. Paragrafo 3 Il gioco di finzione è dunque uno strumento fondamentale che il bambino usa per esprimere e controllare i propri impulsi, per dare loro una forma accettabile, per conoscerli e padroneggiarli meglio. È anche un modo per riprodurre e correggere la propria realtà quotidiana, per sostituire rapporti di dipendenza, interiorità e impotenza con fantasie di controllo e intervento attivo. Paragrafo 4 L'identificazione con le figure che il bambino vive come dotate di autorità e di potere, come minaccia quindi alla sua libertà d'affermazione e che pertanto risvegliano in lui impulsi aggressivi, gli permette di trasformarsi da "vittima" passiva a protagonista attivo e di superare così le ansie legate al senso di inferiorità o all'aggressione subita o temuta. Giocare al "dottore", alla "scuola", alla "mamma" ha spesso proprio il significato di ribaltare una situazione quotidiana. Il bambino fa propria l'aggressione di cui si sente oggetto da parte di questi personaggi, attuando il meccanismo difensivo di "identificazione all'aggressore", di cui parla Anna Freud. Paragrafo 5 Anche quando ci appare in tutto fedele al modello reale, il gioco simbolico non è mai soltanto un'imitazione della realtà: il bambino attinge a essa ma la modifica attivamente per adeguarla ai propri bisogni. L'educazione all'aggressività, abbiamo detto, non sta nella sua inibizione, repressione o negazione, bensì nella possibilità di manifestarla e controllarla in forme non nocive né generatrici di senso di colpa. da: ("Istituzioni di Pedagogia e Scienze dell'Educazione", Riccardo Massa, Editori Laterza) . - Si individui, tra le soluzioni proposte, la corretta sequenza dei paragrafi, numerati da 1 a 5.
1 – 4 – 2 – 3 – 5
1 – 2 – 4 – 3 – 5
1 – 3 – 2 – 4 – 5
1 – 5 – 2 – 3 – 4
1 – 4 – 3 – 2 – 5
Non so rispondere
2. Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente o implicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull'argomento. Paragrafo 1 Troppo spesso si è associata la figura dell’educatore a un uomo solo, che cammina per le strade di una città, spesso strade di periferia e che, instancabilmente, è a “caccia” di ragazzi che necessitano di un bisogno, un bisogno a volte neppure tanto definito nella mente di chi lo immagina. Proprio questa errata immaginazione, forse frutto di una cultura della beneficienza, ci ha allontanato dall’idea di lavoro di gruppo evitando così di immaginare l’educatore come parte attiva di un’equipe multidisciplinare di operatori. L’educatore ha bisogno di lavorare in gruppo. Paragrafo 2 Un educatore che progetta e realizza degli interventi educativi senza la collaborazione di un gruppo di lavoro non è pensabile. Per gruppo di lavoro si intende l’insieme di figure professionali, con specializzazioni e peculiarità differenti che, non solo interagiscono, ma si integrano in un determinato contesto e che, insieme, alimentano uno o più progetti di intervento sociale aventi obiettivi, tempi e modalità di intervento chiari all’intero del gruppo di lavoro. Paragrafo 3 Nell’interdipendenza si configura il gruppo di lavoro nella direzione della groupship come rappresentazione di un soggetto diverso dai singoli individui e della leadership come funzione equilibratrice tra loro. In questa fase si sviluppano le molteplici facce della dipendenza: dipendenza dell’uno dall’altro, dipendenza di tutti dal gruppo e dipendenza del gruppo dall’ambiente. Paragrafo 4 L’interazione, infatti, non è un elemento sufficiente nella costruzione di un gruppo di lavoro, esso necessita di un passaggio successivo: l’interdipendenza, cioè l’acquisizione della consapevolezza dei membri di dipendere gli uni dagli altri, con il relativo sviluppo della rappresentazione della rete di relazione con gli altri, e di un’unità basata sulla differenza. Paragrafo 5 L’interdipendenza si fonda sulla percezione della necessità reciproca che porta allo scambio ed è il tramite vincolante per la maturazione del gruppo di lavoro verso lo stato dell’integrazione, come la virtualizzazione del rapporto tra uguaglianze e differenze, l’equilibrio tra la soddisfazione dei bisogni individuali e dei bisogni del gruppo, la formazione di un soggetto sociale autonomo che si attribuisce significato e che restituisce energia e risultati all’ambiente nel quale si è costituito. In questo processo di integrazione gli individui arricchiscono la loro identità e possono esprimere le loro uguaglianze e differenze sulla base di una reale attività di lavoro. da: ("L’educatore in équipe. Prevenire il disagio, lavorando in gruppo", Claudio di Perna). - Si individui, tra le soluzioni proposte, la corretta sequenza dei paragrafi, numerati da 1 a 5.
1 – 2 – 3 – 4 – 5
1 – 2 – 4 – 3 – 5
1 – 5 – 2 – 4 – 3
1 – 5 – 2 – 3 – 4
1 – 2 – 5 – 4 – 3
Non so rispondere
3. Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente o implicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull'argomento. Paragrafo 1 Parlare di razzismo e di pregiudizio etnico nella società contemporanea sembra diventare di giorno in giorno più difficile, malgrado l'evidente accresciuta consapevolezza di questi fenomeni e una maggiore conoscenza degli stessi grazie ai numerosi studi e ricerche. Paragrafo 2 In sostanza, studiare il razzismo nelle sue varie dimensioni significa operare un vero e proprio processo di decostruzione e dotarsi di strumenti analitici adeguati. Paragrafo 3 A questo proposito, c'è chi sostiene che siamo in presenza di "nuovi razzismi", essendo il vecchio razzismo – xenofobo ed esplicito, legato al concetto di razza come dato biologico e naturale e alla necessità di una giustificazione ideologica della colonizzazione e in generale del dominio di una razza o di un gruppo etnico – superato a sua volta dalla complessità sociale e, soprattutto, dai flussi migratori internazionali, che fanno sì che il razzismo si presenti a seconda degli approcci e delle diverse situazioni locali o nazionali in modo variamente combinato e legittimato. Paragrafo 4 Anche alla luce degli approcci più recenti, centrati sulla costruttività e sugli aspetti cognitivi e psicosociali degli atteggiamenti razzizanti, risulta comunque difficile formulare una teoria unitaria del razzismo, delle sue cause e delle sue manifestazioni. Paragrafo 5 Il fenomeno che va sotto il nome di razzismo, di fatto, non si presenta per niente semplice e unitario, sottintende invece una complessità data dalla multidimensionalità degli elementi di riferimento e dei fattori di trasformazione che ce lo presentano di volta in volta sotto aspetti diversi. da: ("Allievi in classe, stranieri in città" G. Giovannini, Franco Angeli). - Si individui, tra le soluzioni proposte, la corretta sequenza dei paragrafi, numerati da 1 a 5.
1 – 4 – 5 – 3 – 2
1 – 2 – 3 – 4 – 5
1 – 5 – 3 – 4 – 2
1 – 5 – 4 – 3 – 2
1 – 5 – 2 – 3 – 4
Non so rispondere
4. Individuare l’alternativa che meglio sintetizza il contenuto del testo proposto in base ai criteri seguenti: - chiarezza: la rielaborazione deve esprimere chiaramente e completamente l’argomentazione principale del testo; - essenzialità: la rielaborazione deve evitare ridondanze e argomentazioni secondarie o subordinate e non può riportare informazioni addizionali o diverse da quelle contenute nel testo; - somiglianza: la rielaborazione deve contenere tutti i principali concetti espressi nel testo. Per inserirsi e crescere in azienda nel modo migliore è importante capire dall'inizio che cosa le imprese vogliono dai giovani neoassunti. A volte, di fatto, è già nei primi mesi di lavoro che una persona si crea la propria immagine aziendale, di giovane particolarmente sveglio e intraprendente piuttosto che "normale" in senso riduttivo. Sicuramente le aziende richiedono ai giovani una solida base tecnico/culturale e la capacità di rispettare le "regole aziendali". Individuare l’alternativa che meglio sintetizza il testo secondo i criteri sopra indicati.
Per inserirsi al meglio nel lavoro, è importante che il neoassunto capisca ciò che gli viene richiesto dando così fin dall'inizio una buona immagine di sé. In particolare, essere svegli e intraprendenti, dotati di una solida base tecnico/culturale e rispettosi delle "regole aziendali" è ciò che le aziende chiedono ai giovani.
È importante curare la propria immagine in azienda per un giovane neoassunto. Non basta apparire "normale"; bisogna mostrarsi dotati di qualità fuori dal comune per elevarsi al di sopra della massa.
Nella vita come nel lavoro, la prima impressione è quella che conta. Ciò significa che per inserirsi e crescere in azienda nel migliore dei modi occorre capire da subito ciò che il datore di lavoro si aspetta. Del resto ai giovani le aziende hanno sempre chiesto le stesse cose: solida preparazione, flessibilità e rispetto delle "regole aziendali".
È importante capire già dai primi mesi di lavoro che cosa le imprese si aspettano dai giovani neoassunti
Un giovane neoassunto che sia sveglio e intraprendente non avrà difficoltà a costruire una buona immagine sul luogo di lavoro. Per la sua crescita sarà sufficiente che aggiunga una preparazione adeguata e il rispetto delle regole
Non so rispondere
5. Individuare l’alternativa che meglio sintetizza il contenuto del testo proposto in base ai criteri seguenti: - chiarezza: la rielaborazione deve esprimere chiaramente e completamente l’argomentazione principale del testo; - essenzialità: la rielaborazione deve evitare ridondanze e argomentazioni secondarie o subordinate e non può riportare informazioni addizionali o diverse da quelle contenute nel testo; - somiglianza: la rielaborazione deve contenere tutti i principali concetti espressi nel testo. C'è un aspetto del movimento dei lavoratori che spesso è lasciato in disparte, ed è la partecipazione attiva e risoluta delle donne alle lotte operaie dell'Ottocento. Le donne avevano un ruolo attivo nell'economia del Paese, perché non solo si occupavano delle attività domestiche e della famiglia, ma erano anche impegnate nel lavoro dei campi, nelle grandi industrie come nei piccoli opifici artigiani e nel lavoro a domicilio: nel settore dell'industria della seta ad esempio rappresentavano il sessanta per cento della manodopera impegnata. Le donne si batterono per ottenere miglioramenti economici (il loro stipendio a parità di mansione era inferiore a quello degli uomini) ma soprattutto si impegnarono per ottenere una legge che tutelasse il lavoro femminile. Questa legge avrebbe dovuto innanzitutto soccorrere le famiglie proletarie disgregate dalla miseria e dalla prolungata assenza quotidiana delle donne, dall'altra evitare il conflitto che si sarebbe potuto creare all'interno della classe operaia, causato dalla concorrenza tra manodopera maschile e femminile, che avrebbe reso i lavoratori più deboli e indifesi sul mercato del lavoro. Le donne si mossero anche per ottenere un'emancipazione che stesse al passo con l'evoluzione democratica delle istituzioni, per liberarsi dalla tutela dell'uomo, per ottenere il diritto di voto, per ampliare l'istruzione femminile. Individuare l'alternativa che meglio sintetizza il testo secondo i criteri sopra indicati.
Nella società ottocentesca le donne ebbero un ruolo attivo nell’economia non solo occupandosi della casa e della famiglia, ma anche lavorando nell'agricoltura, nell'industria, nell'artigianato e nel lavoro a domicilio che spesso coinvolgeva anche i figli. Si batterono sia per ottenere stipendi uguali a quelli degli uomini sia per ottenere leggi che proteggessero il lavoro femminile. Si temeva inoltre che potessero sorgere pericolosi conflitti all’interno della classe operaia che avrebbero indebolito i lavoratori nei confronti del padronato con la concorrenza tra manodopera maschile e femminile. Le donne lottarono anche per ottenere l’emancipazione sociale, per liberarsi dalla tutela maschile, per l’istruzione e il diritto di voto.
Le donne hanno avuto da sempre un ruolo attivo nell’economia agricola, industriale e artigiana, ma la loro attività prevalente è stata, nell'Ottocento, il lavoro a domicilio. Le loro lotte erano tese sia a ottenere miglioramenti economici, in quanto erano pagate meno degli uomini, sia una legge che, tutelando il lavoro femminile e aiutando le famiglie proletarie, evitasse il sorgere di aperti conflitti sociali. Anche all’interno della classe operaia la tensione dovuta alla concorrenza tra manodopera maschile e femminile avrebbe reso i lavoratori più deboli sul mercato del lavoro. Le donne lottarono anche per ottenere l’emancipazione legata all’evoluzione democratica delle istituzioni, per liberarsi dalla tutela maschile, per il diritto all’istruzione e al voto.
Le donne avevano un ruolo attivo nell’economia poiché svolgevano la propria attività nei campi, nelle industrie, nei laboratori artigiani e nel lavoro a domicilio. Nel contempo si occupavano della famiglia e della casa, ma la loro prolungata assenza per i massacranti orari di lavoro aveva portato alla disgregazione delle famiglie, che vivevano in misere condizioni. Si batterono sia per ottenere miglioramenti economici sia per leggi a tutela del lavoro femminile. Le donne lottarono anche per decenni per ottenere il diritto al voto e per l’emancipazione dalla tutela maschile.
Le donne avevano un ruolo attivo nell’economia dell'Ottocento in quanto, oltre a occuparsi della casa e della famiglia, lavoravano nei campi, nelle industrie, nei laboratori artigiani e nel lavoro a domicilio. Si batterono sia per ottenere miglioramenti economici, in quanto erano pagate meno degli uomini, sia per una legge che tutelasse il lavoro femminile soccorrendo le famiglie proletarie disgregate dalla miseria e dall’assenza delle donne lavoratrici e che evitasse il conflitto all’interno della classe operaia. La concorrenza tra manodopera maschile e femminile avrebbe reso infatti i lavoratori più deboli sul mercato del lavoro. Le donne lottarono anche per ottenere l’emancipazione adeguata all’evoluzione democratica delle istituzioni, per liberarsi dalla tutela maschile, per l’istruzione e il diritto di voto.
Le donne, senza la loro partecipazione attiva e risoluta alle lotte operaie dell’Ottocento non avrebbero ottenuto il diritto di voto e non avrebbero ampliato la loro istruzione femminile. Infatti le donne, avendo un ruolo attivo nell’economia del Paese (dalle attività domestiche alla famiglia, dal lavoro dei campi, alle grandi industrie, dai piccoli opifici artigiani al lavoro a domicilio), si batterono per ottenere miglioramenti economici, ma soprattutto si impegnarono per ottenere una legge che tutelasse il lavoro femminile. Questa rivendicazione ha rappresentato il passaggio dalle lotte per i diritti economici a quelle per i diritti civili. Infatti questa legge avrebbe soccorso le famiglie proletarie, ma soprattutto avrebbe tutelato l’unità della classe operaia, consentendo alla donna di liberarsi dalla tutela dell’uomo.
Non so rispondere
6. Individuare l’alternativa che meglio sintetizza il contenuto del testo proposto in base ai criteri seguenti: - chiarezza: la rielaborazione deve esprimere chiaramente e completamente l’argomentazione principale del testo; - essenzialità: la rielaborazione deve evitare ridondanze e argomentazioni secondarie o subordinate e non può riportare informazioni addizionali o diverse da quelle contenute nel testo; - somiglianza: la rielaborazione deve contenere tutti i principali concetti espressi nel testo. In una guerra di movimento, i nuovi mezzi di comunicazione si rivelarono un elemento essenziale della vittoria tedesca; non solo aggiunsero un ulteriore vantaggio tattico alla potenza di fuoco dell'artiglieria, ma resero anche possibile il pieno sfruttamento della ricognizione aerea per manovrare rapidamente le formazioni terrestri e sincronizzare le attività offensive delle loro singole unità, che si muovevano a una velocità superiore ai tempi di reazione dei polacchi. Individuare l'alternativa che meglio sintetizza il testo secondo i criteri indicati.
I nuovi mezzi di comunicazione, tra cui la ricognizione aerea, aumentarono il vantaggio di cui i tedeschi già godevano sul piano dell'artiglieria e si rivelarono un elemento determinante per la vittoria finale contro la Polonia.
Conducendo una guerra di movimento, i tedeschi trassero il massimo vantaggio dai nuovi mezzi di comunicazione che, rendendo più efficace la ricognizione aerea, consentivano di manovrare rapidamente le truppe di terra e di sincronizzarne l’azione anticipando le mosse polacche. Unitamente alla superiorità dell'artiglieria, ciò determinò la vittoria finale.
La superiorità di fuoco tedesca venne ulteriormente incrementata dalla disponibilità di nuovi mezzi di comunicazione, che permisero di muovere le truppe con una rapidità che ai polacchi era preclusa. La ricognizione aerea permetteva di sincronizzare i movimenti delle truppe di terra, che potevano attaccare prima che i polacchi potessero reagire.
I tedeschi combinarono vantaggiosamente i nuovi mezzi di comunicazione con la guerra di movimento, incrementando per questa via il vantaggio di cui già disponevano sul piano dell'artiglieria. La ricognizione aerea in particolare riuscì a dare un grande contributo, permettendo di dirigere e coordinare gli attacchi portati dalle formazioni di terra.
Determinante per la vittoria dei tedeschi sui polacchi furono i nuovi mezzi di comunicazione che consentivano all’aviazione di dirigere i movimenti e gli attacchi delle truppe di terra, già avvantaggiate dalla potenza dell’artiglieria.
Non so rispondere
7. Brano 1 Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente o implicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull'argomento. Prendiamo in considerazione l'introduzione e lo sviluppo storico dei nuovi media nella scuola e nella didattica dei Paesi occidentali negli ultimi vent'anni, avendo l'avvertenza di considerare come questo processo che, per ragioni di sintesi, considereremo relativamente omogeneo non lo sia affatto. Se infatti, negli Stati Uniti, tale fenomeno ha preso avvio addirittura all'inizio degli anni Ottanta e ha avuto uno sviluppo rapido e un decisivo apporto dai progetti messi in campo dell'amministrazione Clinton, in Europa esso è stato più lento e disomogeneo. Cercheremo, perciò, di mettere in luce, ovviamente in maniera sintetica e senza pretese di esaustività, da un lato, quali modifiche ha comportato l'introduzione delle nuove tecnologie nell'esperienza della pratica didattica, dall'altro, come pedagogisti ed esperti di tecnologie didattiche hanno valutato tali trasformazioni. Prima di cominciare la nostra analisi è necessaria un'avvertenza: possiamo affermare che gli strumenti utilizzati in questi anni per l'introduzione nella didattica dell'Information Technology hanno sempre, o quasi sempre, seguito, anche se con un certo comprensibile ritardo, gli sviluppi della tecnologia; in altre parole la spinta, il drive del settore tecnologico ha condizionato in maniera pesante, anche a livello epistemologico, questo processo. A partire dagli anni Ottanta, si è assistito infatti, nei Paesi occidentali, al progressivo ingresso nelle scuole di PC, software didattici, Computer Based Training (CBT), ma questo ingresso spesso, soprattutto a livello istituzionale, non è stato messo a sistema in maniera efficace attraverso una consapevole riflessione sulle trasformazioni, sulle opportunità e sulle difficoltà che tale introduzione avrebbe comportato. Si è trattato quindi di un processo spesso non governato dai formatori o dalle istituzioni formative, ma dagli stessi produttori di tecnologia, portando con sé le ovvie distorsioni e i condizionamenti che un tale fenomeno può introdurre. [...] Una prima considerazione che sembra necessaria è quella di mettere ancora una volta in rilievo, anche se può sembrare pleonastico, come, mentre i media tradizionali presuppongono una fruizione passiva e intransitiva da parte del soggetto "in formazione", i nuovi media rendono possibile un uso attivo, interattivo e collaborativo dei contenuti. Chi utilizza tali tecnologie è sollecitato ad avere un approccio diverso alla conoscenza: non solo l'assorbimento di contenuti predeterminati o la loro elaborazione personale e isolata, ma la possibilità di scegliere percorsi individuali all'interno di "strade" molteplici (ipertesti), di cooperare nella creazione di elaborati (scrittura multimediale), di attivare modalità percettive multiple (multimedialità, realtà virtuale). (Da: Teorie e tecniche dei nuovi media, P. Ferri, Guerini Associati) - Secondo l'autore, l'introduzione dei nuovi media nella scuola in Occidente è condizionata in particolare (vedi Brano 1):
da formatori ed educatori
dal settore tecnologico
dalle istituzioni
dall'amministrazione Clinton
dalla scrittura multimediale
Non so rispondere
8. Secondo l'autore, la possibilità di usare ipertesti permette di (vedi Brano 1):
uniformare l'esperienza formativa, scegliendo un percorso singolo per un gruppo simile di soggetti in formazione
personalizzare l'esperienza formativa, scegliendo metodi che permettono di cooperare nella stesura di elaborati
personalizzare l'esperienza formativa, scegliendo metodi che permettono di attivare modalità percettive multiple
personalizzare l'esperienza formativa, scegliendo percorsi differenti a seconda delle proprie inclinazioni
nessuna delle altre alternative è corretta
Non so rispondere
9. Indicare quale, tra i seguenti abbinamenti, può essere accostato alla formazione tramite media tradizionali, come illustrato nel Brano 1.
Collaborativa – intransitiva
Attiva – interattiva
Passiva – intransitiva
Passiva – collaborativa
Attiva – intransitiva
Non so rispondere
10. Quale può essere uno dei vantaggi della scrittura multimediale (vedi Brano 1)?
L'elaborazione personale dei contenuti
L'assorbimento autonomo dei contenuti
La scelta da parte del singolo individuo del percorso formativo
La cooperazione tra soggetti in formazione
L'elaborazione passiva dei contenuti
Non so rispondere
11. Brano 2 Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente o implicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull'argomento. Oggi si pone con crescente urgenza la necessità di riflettere sulla specificità della ricerca educativa al di là degli ambiti ristretti e limitanti della pedagogia sperimentale, nei quali sinora è stata quasi esclusivamente relegata. La ricerca educativa è un'attività sociale (non solo accademica) finalizzata a produrre sapere e aumentare la conoscenza dei fenomeni educativi che è strettamente connessa con la pratica educativa (senza coincidere con essa), molto vicina a quella di altre scienze sociali, ma non assimilabile ad esse. Inoltre richiede una riflessione teorica. Gilbert De Landsheere (1970), uno dei padri dello sperimentalismo pedagogico, ha chiaramente affermato che la ricerca empirica "senza una filosofia diventa tecnicismo amorfo". Ma la ricerca non si dissolve in teoria. Pensare alla ricerca in educazione come attività sociale significa ammettere l'esistenza di una specificità della ricerca educativa che la definisce come qualcosa di più e di diverso da una semplice sezione tematica della ricerca sociale, da cui comunque desume i propri metodi e le proprie procedure ricognitive. Questa peculiarità si può riconoscere nella tensione verso il cambiamento. Pur senza voler offrire ciò che non potrebbe e cioè esiti certi, applicabili e operazionalizzabili in procedure "scientificamente fondate", tuttavia la tendenza verso l'intervento, l'innovazione, l'attribuzione di valore d'uso ai propri risultati è, o dovrebbe essere, connaturata alla specificità della ricerca pedagogica, che non è mai solo descrittiva, ma nemmeno smaccatamente normativa. Di più. I metodi di ricognizione ed esplorazione dei processi e dell'esperienza educativa rappresentano non solo una modalità euristica a livello scientifico sull'educazione, dotata di un rigore procedurale e di una specificità metodologia di cui si vedrà in seguito ma, su un piano differente, la ricerca è anche una modalità di formazione e aggiornamento di insegnanti ed educatori, una tecnologia di lavoro didattico che trova consonante nell'attivismo uno stile di insegnamento-apprendimento centrato sulla scoperta e l'esplorazione piuttosto che sulla trasmissione di contenuti. (da: Pedagogia generale, M. Tarozzi, Guerini Associati). - Secondo il Brano 2, la ricerca educativa è:
un'attività esclusivamente accademica connessa con la pratica educativa
un'attività sociale connessa con la pratica educativa
un'attività sociale che coincide con la pratica educativa
una pratica educativa assimilabile alle scienze sociali
una pratica filosofica e sociale
Non so rispondere
12. Secondo il Brano 2, qual è l'elemento tipico nella ricerca educativa?
Il suo disgregarsi nella teoria
Il suo essere descrittiva e normativa
Il raggiungimento di procedure scientificamente fondate
Il raggiungimento di esiti certi e applicabili
La tensione verso il cambiamento
Non so rispondere
13. Dal Brano 2, si può desumere che:
la ricerca empirica prevale sulla teoria, per non essere una semplice sezione tematica della ricerca sociale
sia la ricerca empirica che la teoria, nella ricerca pedagogica, sono importanti. I due elementi vanno adeguatamente bilanciati
la teoria prevale sulla ricerca empirica, per non divenire semplice "tecnicismo amorfo"
la ricerca empirica prevale sulla teoria, altrimenti si dissolve in essa
sia la ricerca empirica che la teoria sono "tecnicismi amorfi"
Non so rispondere
14. Secondo il Brano 2, fare ricerca per educatori e insegnanti è un modo per:
aumentare il proprio carico di lavoro
acquisire uno stile di apprendimento basato sui contenuti
acquisire nuove conoscenze e formarsi
acquisire uno stile di apprendimento basato sul rigore procedurale
un modo per conoscere i contenuti normativi
Non so rispondere
15. Nel Brano 2, viene citata l'espressione "tecnicismo amorfo" per sottolineare:
il bisogno di inserire la ricerca educativa all'interno del piano normativo statale
la necessità di rivendicare la supremazia della ricerca sulla riflessione teorica
il bisogno di inserire la teoria educativa all'interno della sezione tematica della ricerca sociale
la necessità di fare pedagogia esclusivamente attraverso la ricerca empirica
la necessità di fare pedagogia attraverso la ricerca e la riflessione teorica
Non so rispondere
16. Brano 3 Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente o implicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull'argomento. Attraverso operazioni mentali reversibili, il bambino, nel periodo delle operazioni concrete, è in grado di valutare come appaiano gli oggetti a un osservatore che si trovi in una posizione diversa; qui ci imbattiamo nel ben noto fenomeno del decentramento, in cui il bambino può indicare come apparirebbe la scena a qualcuno che fosse seduto in un'altra parte della stanza, o come ci apparirebbe un oggetto se ruotasse nello spazio. Questa varietà di intelligenza spaziale è però ancora limitata a situazioni ed eventi concreti. Solo durante il periodo delle operazioni formali, al tempo dell'adolescenza, il ragazzo può concepire l'idea di spazi astratti o di regole formali che governano lo spazio. Così la geometria viene a essere apprezzata dall'adolescente (o dal bambino precoce nel campo della comprensione della matematica), che è ora in grado di istituire relazioni fra il mondo delle immagini figurali e quello delle proposizioni linguistiche, e di ragionare sulle implicazioni di vari tipi di trasformazione. (H. Gardner, Formae mentis. Saggio sulla pluralità dell'intelligenza, Feltrinelli). - Secondo il Brano 3, in quale periodo si inizia ad apprezzare la geometria?
Dai 6 anni
Dall'adolescenza
Da adulti
Dagli 8 anni
Non si apprezza mai
Non so rispondere
17. Secondo il Brano 3, il periodo delle operazioni formali è il momento in cui:
si apprende la geometria formale
si è in grado di concepire le regole formali che governano lo spazio
si ha la capacità di concepire le forme degli oggetti
si è in grado di valutare gli oggetti, solo toccandoli
nessuna delle altre alternative è corretta
Non so rispondere
18. Secondo quanto riportato nel Brano 3, quale delle seguenti affermazioni sul decentramento è corretta? È la capacità di:
valutare come appaiono gli oggetti da diversi punti di osservazione
spostarsi nello spazio da un luogo ad un altro
pensare contemporaneamente cose diverse
relazionare immagini e linguaggio
concepire l'idea di spazi astratti
Non so rispondere
19. Secondo il Brano 3, nel periodo delle operazioni concrete, l'intelligenza spaziale è limitata a:
operazioni mentali
esperienze astratte
spazi astratti
esperienze di geometria
proposizioni linguistiche
Non so rispondere
20. Secondo il Brano 3, quando compare il fenomeno del "decentramento"?
Nel periodo adulto
Durante l'adolescenza
Nel periodo delle operazioni formali
Nel periodo delle operazioni concrete
Quando si impara la geometria
Non so rispondere
21. Quale delle seguenti città è situata più a nord?
Reggio Calabria
Messina
Cosenza
Bari
Palermo
Non so rispondere
22. La spedizione dei Mille giunse in Sicilia nel:
1820
1848
1860
1861
1912
Non so rispondere
23. La capitale della Finlandia è:
Helsinki
Oslo
Copenaghen
Mosca
San Pietroburgo
Non so rispondere
24. "Ossi di seppia" è il titolo di:
una natura morta di Giorgio De Chirico
un trattato del naturalista svedese Carl von Linné, meglio noto come Linneo
una raccolta poetica di Eugenio Montale
un film di Michelangelo Antonioni
una raccolta poetica di Giovanni Pascoli
Non so rispondere
25. Sulla Terra esistono le stagioni perché:
l'orbita percorsa dalla Terra intorno al Sole è ellittica
l'asse terrestre cambia inclinazione rispetto al piano dell'orbita durante il suo periodo di rivoluzione
il Sole varia di luminosità durante l'anno
l'asse terrestre è inclinato rispetto al piano dell'orbita
l'orbita terrestre non è piana
Non so rispondere
26. In quale anno Croazia e Slovenia dichiararono la propria indipendenza dalla Jugoslavia?
1988
1991
1995
1998
2002
Non so rispondere
27. In base alla Costituzione italiana, la sovranità appartiene:
al popolo
allo Stato
al Parlamento
al Presidente della Repubblica
ai lavoratori
Non so rispondere
28. Luigi Capuana è conosciuto, in particolare, come teorico:
del Futurismo
del Surrealismo
del Verismo
dell'Ermetismo
del Modernismo
Non so rispondere
29. Quale delle seguenti affermazioni sul romanzo "Se questo è un uomo" è FALSA?
È l'unico romanzo di Primo Levi
Si colloca nel filone documentario
Racconta l'esperienza nel campo di sterminio nazista
Fu ripubblicato da Einaudi nel 1958
Fu l'opera d'esordio di Primo Levi
Non so rispondere
30. La scoperta della penicillina è dovuta a:
Galileo Galilei
Antonio Meucci
Rita Levi Montalcini
Alexander Fleming
Alfred Nobel
Non so rispondere
31. In base alla Costituzione italiana, l'organizzazione sindacale:
dipende dalla Presidenza del Consiglio dei ministri
è libera
deve essere autorizzata dalle autorità
è soggetta ai controlli di un'apposita commissione parlamentare
deve essere regolamentata dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali
Non so rispondere
32. In quale delle seguenti Regioni si trova l'area geografica della Maremma?
Toscana
Lombardia
Puglia
Abruzzo
Sicilia
Non so rispondere
33. Dove si trova la città di Bassora?
Emirati Arabi
Libano
Iran
Romania
Iraq
Non so rispondere
34. Il successore di Lenin alla guida dell’URSS fu:
Lev Troskij
Leonid Breznev
Josif Stalin
Andreij Gromiko
Nikita Kruscëv
Non so rispondere
35. Marco Polo effettuò il suo viaggio in Cina nel corso del:
Duecento
Seicento
Novecento
Cinquecento
Settecento
Non so rispondere
36. Dopo la sconfitta di Caporetto, quale fu uno degli aspetti più rilevanti che caratterizzarono la gestione militare del generale Armando Diaz?
Ricercò con maggiore efficacia, rispetto a quanto avvenuto sotto il generale Luigi Cadorna, il coinvolgimento ideologico delle truppe
Decise di trasformare la guerra di posizione in una guerra di movimento basata sull’uso della cavalleria pesante
Puntò decisamente sullo sviluppo dell’aviazione e dei bombardamenti strategici molto lontano dalla linea del fronte
Curò maggiormente la guerra navale, rispetto a quella di terra, soprattutto nella forma della guerra sottomarina
Decise di irrigidire la disciplina delle truppe e restringere al minimo i momenti di svago e ricreazione tra i soldati, giudicati dannosi per l’efficacia dei combattenti
Non so rispondere
37. La Renania è una regione della:
Gran Bretagna
Germania
Romania
Francia
Norvegia
Non so rispondere
38. I fratelli Karamàzov sono i protagonisti
di un romanzo epistolare di J.W. Goethe
di un lungo racconto di Lev Tolstoj
di un'opera teatrale di Anton Cechov
di un romanzo di Fëdor Dostoevskij
del più celebre duo piano-violino degli anni '50
Non so rispondere
39. Cos'è Boko Haram?
Una ONG nigeriana che si occupa degli ex bambini soldato
Un gruppo etnico del nord della Nigeria che lotta per l'indipendenza
Un gruppo terroristico islamico nigeriano che agisce anche attraverso rapimenti di massa
Un gruppo terroristico di matrice islamica nato in Kenya e attivo soprattutto attraverso il rapimento di massa di studentesse
Un gruppo di guerriglieri che lottano per l'indipendenza dal Kenya
Non so rispondere
40. Jean-Paul Sartre è considerato un esponente:
del pragmatismo
del costruttivismo
del neoidealismo
dell'esistenzialismo
del positivismo
Non so rispondere
Al termine del quiz è presente la valutazione finale con risposte corrette/errate