MEDICINA E CHIRURGIA 23

Tempo trascorso
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1. La figura mostra un batteriofago che attacca una cellula ospite. I batteriofagi sono:

anticorpi che distruggono i batteri
batteri capaci di fagocitare i virus
virus che attaccano i batteri
batteri che lisano le membrane cellulari degli eucarioti
batteri capaci di vita autonoma
Non so rispondere

2. Il grafico rappresentato in figura corrisponde alla funzione:

y=e espx -2
y=e espx +1
y=e esp|x|
y=e espx
y=e espx -1
Non so rispondere

3. Quali di questi numeri: 10; e = 2,7183...; 0,1; 100; possono essere presi come BASE di logaritmi?

solo il numero e = 2,7183... (base dei logaritmi naturali o neperiani)
solo i numeri minori di 100
solo i numeri maggiori di 1
solo il numero 10 e il numero e = 2,7183... (base dei logaritmi naturali o neperiani)
tutti quelli indicati nella domanda (e altri)
Non so rispondere

4. Se A è un numero negativo, allora (-A) esp0,5 è sicuramente un numero:

uguale a uno
reale
sempre uguale a 0,5
in tutti i casi: intero
in tutti i casi: nullo
Non so rispondere

5. Il parallelepipedo è una figura solida con:

8 vertici, 12 spigoli, 4 diagonali
8 vertici, 8 spigoli, 2 diagonali
4 vertici, 8 spigoli, 2 diagonali
8 vertici, 14 spigoli, 4 diagonali
12 vertici, 8 spigoli, 4 diagonali
Non so rispondere

6. I valori del massimo comun divisore e del minimo comune multiplo dei numeri: 15; 45; 105; sono:

15 e 105
5 e 210
15 e 210
5 e 420
15 e 315
Non so rispondere

7. Indicare la risposta giusta tra le seguenti affermazioni, che riguardano il calcolo del valore medio (media aritmetica) di un certo numero N di numeri reali (tra cui alcuni sono positivi, altri negativi):

il valore medio è ottenuto moltiplicando la somma (algebrica) degli N numeri per il loro numero N
il valore medio è ottenuto dividendo la somma dei valori assoluti degli N numeri per il loro numero N
il valore medio è ottenuto dividendo la somma (algebrica, cioè ogni numero con il suo segno) degli N numeri per il loro numero N
non è possibile calcolare il valore medio di N numeri, se alcuni sono positivi e altri negativi
il valore medio è ottenuto dividendo la somma (algebrica, cioè ogni numero con il suo segno) degli N numeri per la radice quadrata di N
Non so rispondere

8. “ Supponiamo che un individuo possa ricostruire elettronicamente un’immagine animata del suo oggetto del desiderio, che nella vita reale non può manipolare come meglio crede, magari semplicemente perché non suscita nell’altro un analogo stimolo. Ammettiamo che attraverso pratiche sessuali elettroniche quell’individuo possa piegare alla sua volontà quell’immagine. Se ciò accadesse nella vita reale sarebbe un’aggressione violenta, uno stupro e quell’individuo finirebbe in cella (si spera). Nel ciberspazio tutto è permesso, anche la proliferazione di patologie violente e crudeli, se pur virtuali. Questa sarebbe liberazione? Forse liberazione degli istinti più bassi. Se ciò può accadere è perché viviamo in una società che produce numerose frustrazioni tenute a freno da regole sociali e morali, ma che vengono liberate in ambienti virtuali (…) ma come agirebbe sul terreno reale un individuo abituato a realizzare le proprie aggressioni violente, a dettare ordini, a piegare alla propria volontà immagini virtuali di altre persone reali? “Il potere teme la libertà dell’immaginazione (…) Non dimentichiamo che sia Stalin sia Hitler sono noti per aver bandito la pubblicazione dei racconti di fate” (Stenger, 1991). Forse sarebbe meglio capovolgere questa osservazione e constatare invece che il “potere” cerca di fornire proprio strumenti di evasione. In fin dei conti è più facile accettare di esser schiavi su questa terra se poi nel ciberspazio tutto è lecito. Il ciberspazio, dove il corpo è assente, potrebbe diventare un illusorio conforto per il corpo martoriato dallo stress e dallo sfruttamento che subisce nel mondo reale. Hitler e Stalin sarebbero stati ben contenti se avessero avuto a disposizione anche questa possibilità, oltre ai loro campi di sterminio di massa. Nella visione di Orwell i media entravano nel mondo reale per condizionare la vita concreta degli individui, con il ciberspazio il mondo reale può seguire tranquillamente il suo corso, purché l’individuo si riconosca nelle vaste possibilità e personificazioni del ciberspazio. Il ciberspazio rischia di essere veicolato come la “droga” più micidiale che sia mai stata inventata.” Da Alberto Pian, Computer, scuola e formazione, Centro scientifico editore, 1996, Torino Delle seguenti affermazioni UNA SOLA è rigorosamente deducibile dal testo di Alberto Pian:

Le pratiche sessuali elettroniche neutralizzano le pulsioni violente degli individui aggressivi
La libertà dell’immaginazione è sicuramente un pericolo per il potere
Le regole sociali e morali possono produrre, ma anche frenare, le frustrazioni degli individui
La visione di Orwell è una conturbante ma precisa profezia dell’uso dei media nelle società del nostro tempo
Un individuo aggressivo nel ciberspazio non potrebbe non essere aggressivo anche nel mondo reale
Non so rispondere

9. Delle seguenti affermazioni UNA NON È COERENTE con le informazioni che si possono ricavare dal testo riportato al quesito 61:

Che Hitler e Stalin abbiano messo al bando le fiabe non implica che non avrebbero favorito la diffusione delle pratiche di evasione nel ciberspazio
L’abitudine ad evadere in un’altra dimensione, sia pur virtuale, rende l’individuo meno facilmente manipolabile dal potere
L’abitudine ad evadere in un’altra dimensione, sia pur virtuale, può rendere l’individuo più docile e meno reattivo nel mondo reale
Il ciberspazio non offre all’individuo, sfruttato e avvilito nella realtà, un conforto autentico e valido
Oggi tiranni quali Hitler e Stalin potrebbero avvalersi di nuovi efficaci strumenti di potere, oltre ai campi di sterminio di massa
Non so rispondere

10. Tra le definizioni sotto elencate UNA è SCORRETTA, in quanto non coglie il significato che il termine ha assunto nel testo del quesito 61, in cui queste parole compaiono sottolineate :

manipolare: modificare, rielaborare
analogo: identico, uguale
stupro: atto di violenza carnale
frustrazioni: insoddisfazioni, delusioni
micidiale: che ha effetti mortali
Non so rispondere

11. Individuate il termine anomalo:

mieloso
mellifero
mellifluo
mieloma
mielato
Non so rispondere

12. Secondo i Registri di trapianto, di 267 pazienti con diabete di tipo 1 (conosciuto anche come diabete giovanile) che avevano ricevuto un trapianto di insule pancreatiche (che sono deputate alla produzione di insulina) prelevate da cadavere ed iniettate nel fegato attraverso la vena porta, dopo un anno dal trapianto solo l’8% può fare a meno di iniezioni di insulina. Sulla base di questi dati, negli ultimi anni la tecnica del trapianto di insule isolate era stata pressoché abbandonata, anche perché il trapianto dell’intero pancreas consente risultati nettamente migliori, nonostante richieda un intervento sia più indaginoso, sia più rischioso ed abbia numerose controindicazioni. Secondo quanto recentemente pubblicato su una prestigiosa rivista americana, un’équipe canadese, aumentando il numero delle insule iniettate e utilizzando nuovi farmaci antirigetto (che consentono tra l’altro di non impiegare il cortisone, utile per evitare il rigetto ma dannoso per le cellule pancreatiche), ha ottenuto un’indipendenza dalla somministrazione di insulina dopo un anno dal trapianto in tutti i sette pazienti affetti da diabete di tipo 1 trattati con questa tecnica. Il Candidato immagini di essere il direttore di un quotidiano che deve scegliere il titolo dell’articolo che riporterà questa notizia. UNO SOLO di quelli elencati CORRISPONDE rigorosamente al contenuto del testo.

Il trapianto di insule pancreatiche sconfigge definitivamente il diabete. Rivoluzionario annuncio di una équipe canadese
Straordinario annuncio dagli USA: con una semplice iniezione di insule tutti i diabetici potranno guarire
Straordinari risultati di una nuova metodica di trapianto di insule in pazienti con diabete giovanile. Il successo é stato ottenuto da un gruppo di ricercatori canadesi
Trapianto di insule pancreatiche: una ricerca canadese dimostra che é tecnicamente possibile
Una grande notizia per tutti i diabetici: é finita la schiavitù dall’insulina
Non so rispondere

13. “E’ noto a tutti gli insegnanti che c’è una profonda differenza tra lo studio meccanico e mnemonico e quello ragionato in grado di condurre ad una “vera” comprensione. Quando si impara qualcosa a memoria la si può ripetere più o meno letteralmente, ma sarà poi difficile usarla come strumento cognitivo. Gli esperimenti condotti in laboratorio hanno avallato la tesi che in generale si apprende qualcosa più rapidamente se si cerca di capirla piuttosto che con uno studio mnemonico; inoltre la si ricorda per un periodo di tempo più lungo e la si può trasferire a problematiche nuove e diverse.” da Herbert A. Simon, Le scienze dell’artificiale, Il Mulino, Bologna, 1988 All’analisi riportata sulle modalità di memorizzazione H. A. Simon fa seguire alcune considerazioni qui elencate in forma sintetica. Individuate quella inserita tra di esse indebitamente, che è IN CONTRADDIZIONE con le tesi sostenute dallo studioso:

il materiale memorizzato come dotato di significato viene memorizzato in modo tale che è facile accedervi ogni volta che se ne presenti l’opportunità
il materiale memorizzato come dotato di significato viene memorizzato in modo che, se una frazione di esso viene dimenticata, la si può ricostruire da ciò che ne rimane
il materiale memorizzato come dotato di significato viene memorizzato in modo meno facile e immediato di quello appreso meccanicamente, ma si fissa nella mente stabilmente e si presta meglio ad essere rielaborato
il materiale memorizzato come dotato di significato viene memorizzato in forma di procedure anziché sotto forma di dati “passivi”
il materiale memorizzato come dotato di significato viene memorizzato in forma di dati accessibili a processi di risoluzione di problemi e ad altre procedure
Non so rispondere

14. “Leggendo che cinque milioni di pensionati percepiscono al lordo meno di un milione al mese, e immaginando che la gran parte di loro siano sposati, mi sono chiesto come mai in Italia questi dieci milioni di settantenni poveri non abbiano ancora organizzato la marcia su Roma (1) dei vecchietti. E,aiutati magari dai figli e dai nipoti, non facciano scoppiare il Sessantotto al contrario, con bivacchi e occupazioni, e non scaglino le loro dentiere contro i politici allo stesso modo in cui Enrico Toti (2) scagliò la sua stampella. Se si mette da parte l’indignazione, che è una pessima consigliera, soprattutto nel giornalismo, ci si accorge che questi vecchietti poveri sono per la gran parte esercenti, venditori ambulanti, lavoratori autonomi, gestori di bar, meccanici, panettieri e pescivendoli. Costituiscono insomma quel “tessuto” sociale così fitto soprattutto nelle città meridionali, da Catania sino a Roma. E' l’Italia straordinariamente vasta del piccolo commercio al dettaglio. E trattandosi di settantenni è chiaro che stiamo parlando del boom economico, quell’Italia furba che si rimboccava le maniche, l’Italia estrosa ed estroversa ma cafona e illegale, quella che si dava da fare in tutti i modi e mai si fidava dello Stato che, per chi veniva dalla seconda guerra mondiale (3), era lo Stato dell’otto settembre (4) e del tutti a casa, lo Stato del privilegio sbracato e dell’ingiustizia di classe. Quest’esercito di pensionati è dunque in gran parte ciò che resta dell’Italia che dichiarava un reddito inferiore a ciò che effettivamente percepiva, che si arrangiava e risparmiava, e investiva costruendo dovunque case di ogni genere, sempre affidate ai geometri e mai agli ingegneri, l’Italia dell’illegalità diffusa che sempre era in guerra con lo Stato e perciò evadeva le tasse ed era orgogliosa di evaderle. E se oggi quegli ex giovanotti settantenni percepiscono pensioni così ridicole è anche perché versavano contributi più bassi di quelli che avrebbero dovuto versare in base al reddito effettivo. Sono dati questi sulle pensioni che, invece di indignare, dovrebbero favorire l’intelligenza di un Paese complicato e dovrebbero metterci in guardia dalle crociate (5) moralistiche contro un’evasione fiscale che non era composta solo dall’evasione del ricco, dai conti in nero dell’imprenditore truffatore o del boss mafioso. C’è stata in questo Paese un’evasione fiscale diffusa alla quale si deve la protezione del piccolo benessere e la vitalità del piccolo risparmio, un’evasione che ha garantito il futuro molto più e molto meglio della pensione. Molti di quei ragazzi che evadevano sono oggi vecchietti poveri ma tranquilli che non assaltano i supermercati e si accontentano di pensioni insufficienti a pagare affitto, acqua, luce e telefono, proprio perché hanno assicurato, grazie all’evasione fiscale, una casetta (abusiva e sanata) a se stessi e magari pure ai figli.” Da Francesco Merlo, Il paradiso dei vecchietti in nero, in “Fratelli d’Italia”, Corriere della sera, 7/9/2000 Tra le coppie di aggettivi che definiscono il carattere, implicito o esplicito, dello scritto di Francesco Merlo, individuate quella che ne tradisce lo spirito:

qualunquista e moralistico
umoristico e paradossale
spregiudicato e divertente
divertente e amaro
antimoralistico e brillante
Non so rispondere

15. Delle note esplicative numerate, poste in calce all’articolo di Francesco Merlo riportato al quesito 67, UNA contiene un’informazione ERRATA:

(1) marcia su Roma: episodio del 1924, determinante per la presa del potere da parte dei Fascisti
(2) Enrico Toti: eroe della prima guerra mondiale; bersagliere, durante la battaglia per la conquista di Gorizia scagliò morendo la stampella contro il nemico
(3) seconda guerra mondiale: il conflitto che ha coinvolto il mondo dal 1939 al 1945
(4) otto settembre: il giorno del 1943 in cui venne reso noto l’armistizio firmato dal governo Badoglio con gli Alleati
(5) crociate: spedizioni militari dell’Europa cristiana nel Medioevo; per estensione, azione collettiva ispirata da ideali e princìpi politici o morali
Non so rispondere

16. Tra le seguenti considerazioni che riassumono alcune delle tesi sostenute da Francesco Merlo nell’articolo riportato al quesito 67, individuate QUELLA CHE TRAVISA il pensiero dell’autore:

è perfettamente comprensibile che molti attuali ultrasettantenni, che hanno vissuto il dramma della guerra, lo sbandamento dopo l’armistizio e le difficoltà del dopoguerra, non abbiano nutrito nella loro giovinezza grande fiducia nello Stato
gli Italiani, negli anni del dopoguerra e del boom economico, si diedero da fare con slancio e con estro, senza eccessivi scrupoli, risparmiando, investendo e costruendo case spesso abusive, che negli anni successivi sarebbero state prima o poi soggette a sanatoria
soprattutto nel Meridione, l’evasione fiscale e l’abitudine di eludere le norme, diffusa tra piccoli commercianti ed esercenti, ha favorito modesti risparmi e permesso quella sicurezza e quel minimo di benessere di cui ora godono pensionati che altrimenti sarebbero alla fame
quando si scopre quanti sono i pensionati a meno di un milione lordo al mese, viene naturale chiedersi come mai essi non si ribellino e vivano poveri ma tranquilli: messa da parte l’indignazione, la riflessione su questo fenomeno ci può permettere di comprendere meglio il nostro Paese
le pensioni basse che gli attuali “vecchietti” percepiscono dipendono dallo scarso riconoscimento, da parte dello Stato, del lavoro che essi hanno svolto e dalla svalutazione dei contributi, a loro tempo consistenti, che essi hanno pagato
Non so rispondere

17. Alcuni celebri personaggi sono stati separati dal loro autore: riuniteli scegliendo la combinazione giusta tra quelle proposte: 1) Julien Sorel 2) Dorian Gray 3) Cosimo Rondò 4) Tonio Kroger 5) Leopold Bloom a) Th.Mann b) Stendhal c) O.Wilde d) J.Joyce e) I.Calvino

1+c; 2+b; 3+e; 4+a; 5+d
1+d; 2+c; 3+b; 4+a; 5+e
1+a; 2+c; 3+e; 4+b; 5+d
1+b; 2+c; 3+e; 4+a; 5+d
1+d; 2+b; 3+e; 4+c; 5+a
Non so rispondere

18. Secondo la legge del 29 dicembre 1993 la morte si identifica con la cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell’encefalo. Il decreto del 22 agosto 1994 riporta a sua volta il regolamento sulle modalità per accertarla. Queste norme costituiscono le basi legali per il prelievo di organi da cadavere a scopo di trapianto. Delle seguenti considerazioni in proposito, una sola ha fondamento nella reale situazione attuale, spesso analizzata e discussa sulla stampa e in trasmissioni radio-televisive:

la Chiesa Cattolica non ha preso posizione sull’argomento in quanto si tratta di materia scientifica e non di fede
i criteri di definizione di morte cerebrale indicati nel decreto sono basati sul fatto che, quando sono accertati da un gruppo di esperti, le probabilità di risveglio sono praticamente inesistenti
in caso di morte cerebrale anche il cuore cessa di battere, e questo rende evidente il decesso
i complessi criteri di definizione di morte cerebrale indicati nel decreto offrono la certezza di decesso (perciò irreversibile)
i dubbi che avanzano gli oppositori al prelievo di organi per il trapianto da soggetti con morte cerebrale e cuore battente sono legati ad alcuni casi, scientificamente documentati, di risveglio successivo alla dichiarazione ufficiale di stato di morte, verificatosi quando già si stava iniziando l’intervento di prelievo
Non so rispondere

19. “Le indagini degli psicologi e dei sociologi ci hanno mostrato le forze immense che ci troviamo a dover addomesticare (...) non bisogna dimenticare la natura emozionale, intuitiva, irriflessiva di una comunicazione per l’immagine.” - “una educazione attraverso le immagini è stata tipica di ogni società assolutistica o paternalistica; dall’antico Egitto al Medioevo (...) l’immagine finale è stata costruita per la massa soggetta” - tuttavia “non si può rifiutare la ricchezza di impressioni e di scoperte che in tutta la storia della civiltà i discorsi per immagini hanno dato agli uomini.” da Umberto Eco, Apocalittici e integrati, Tascabili Bompiani, Milano. Delle seguenti riflessioni suggerite dai giudizi espressi da Umberto Eco nel suo scritto intitolato “Appunti sulla televisione”, UNA É IN CONTRASTO con le tesi sostenute dal filosofo:

c’è nella comunicazione per immagini qualche cosa di tendenzialmente limitativo e reazionario
la comunicazione per immagini appare qualcosa come l’energia nucleare: come l’energia nucleare, può essere finalizzata positivamente o negativamente sulla base di chiare decisioni culturali e morali
la TV è un potente mezzo di comunicazione in cui si assommano varie possibilità di diffusione culturale
come è avvenuto nel passato per gli affreschi nelle chiese e le illustrazioni edificanti, anche la comunicazione per immagini dei media odierni acquisterà di per sé, per necessità propria, spessore e valore culturale
la comunicazione per immagini ha un innegabile potere suggestivo, ma opporle un rifiuto può privare la società di uno strumento che l’ha arricchita e che - è lecito supporlo - potrà ancora arricchirla
Non so rispondere

20. Valeria Messalina, sposa sedicenne dell'anziano Germanico, che diviene imperatore come Claudio I, si innamora di Mnestere, attore dalla vita libertina, poi di Gaio Silvio, con il quale congiura per deporre l'Imperatore che si trova ad Ostia. Il complotto viene sventato ed i due vengono uccisi. Chi ha narrato tutto ciò?

Tucidide: Historia
Tacito: Annales
Plinio: Historia Naturalis
Persio: Satire
Cicerone: Orationes Philippicae
Non so rispondere

21. “La _____ dell’onorevole Giolitti è stata sempre quella di una ______ conservatrice fatta per mezzo dei condottieri dei partiti democratici: sia lusingandoli e addomesticandoli per mezzo di qualche _____ individuale (siamo arrivati già alle nomine senatoriali) sia, quando si tratti di uomini personalmente disinteressati, come Turati e Bussolati, conquistandoli con qualche _____ che non intacchi seriamente gli interessi economici e politici dei gruppi dominanti nel governo. ( ... ) Giolitti migliorò o peggiorò la _____ elettorale in Italia? La _____ non è dubbia per chi voglia giudicare senza le traveggole dell’amicizia. La trovò e la lasciò nell’Italia settentrionale quale si andava via via migliorando. La trovò cattiva e la lasciò peggiore nell’Italia meridionale.” G. Salvemini, Il ministro della malavita e altri scritti sull’Italia giolittiana, Feltrinelli, Milano, 1962 Questo sopra citato è uno dei testi proposti agli studenti, insieme con altri documenti, nella prima prova, tipologia B, ambito storico-politico, all’Esame di Stato, il 23 giugno 2000. Dallo scritto di Salvemini sono state espunte sei espressioni qui elencate in diverse successioni. Indicate la serie che meglio corrisponde alle esigenze logiche del testo.

politica / tattica / risposta / attenzione / riforma / situazione
tattica / risposta / attenzione / riforma / politica / situazione
riforma / tattica / risposta / attenzione / politica / situazione
risposta / politica / tattica / attenzione / situazione / riforma
tattica / politica / attenzione / riforma / situazione / risposta
Non so rispondere

22. Delle seguenti considerazioni UNA sola è RIGOROSAMENTE DEDOTTA dalla tesi esposta da Salvemini e riportata al quesito 74:

Giolitti si impegnò a migliorare il costume elettorale solo nell’Italia settentrionale
le concessioni di Giolitti ai partiti progressisti non furono tali da intaccare seriamente gli interessi della classe dominante
i giudizi su Giolitti sono stati per lo più condizionati dalla benevolenza di chi gli fu amico
la politica di Giolitti non ebbe alcuna influenza sul costume politico dell’Italia meridionale
Giolitti non riuscì a conquistare i condottieri più disinteressati dei partiti democratici
Non so rispondere

23. “(...) leggendo recentemente la notizia che in un liceo scientifico gli scolari hanno giurato di non copiare (…) mi sono chiesto se le forme in cui questo lodevole spirito si è espresso (affermando valori quali l’impegno e la lealtà) siano proprio quelle giuste. Anzitutto copiare (in primo luogo far copiare) è un dovere, un’espressione di quella lealtà e di quella fraterna solidarietà con chi condivide il nostro destino (poco importa se per un’ora o per una vita) che costituiscono un fondamento dell’etica. Passare il bigliettino al compagno in difficoltà insegna a essere amici di chi ci sta a fianco e ad aiutarlo pure a costo di rischi, forse anche quando, più tardi, tali rischi, in situazioni pericolose o addirittura drammatiche, potranno essere più gravi di una nota sul registro. Chi, sapendo un po’ più di informatica o di latino di quanto non ne sappia il suo compagno di banco, non cerca di passargli il compito, resterà probabilmente per sempre una piccola carogna (il termine più appropriato sarebbe veramente un altro, più colorito e disdicevole) e magari si convincerà che quel voto in più sulla sua pagella, casuale e precaria come ogni pagella, sia chissà che cosa: ossia, diventerà un imbecille. Se agli scolari tocca copiare, agli insegnanti ovviamente tocca impedirlo, e il gioco va bene se ognuno fa ciò che gli spetta, senza bollare la copiatura come un crimine e senza rivendicarla come un diritto contro la repressione scolastica. Le cose si guastano invece quando tutti vogliono fare tutto e la scuola, o l’esistenza intera, diventa un Comitato universale permanente, in cui i docenti esortano gli alunni a manifestare la loro creatività rifiutandosi di studiare e gli alunni si mettono al posto dei docenti per rinnovare pedagogicamente la scuola, anziché marinarla ogni tanto, o lamentano che in classe non si leggano autori contemporanei, come se la scuola fosse una mucca da cui succhiare ogni latte e non fosse possibile leggere qualcosa per conto proprio. In questo non ci si diverte più, come non ci si divertirebbe a scopone se ogni giocatore, anziché cercare di far scopa, primiera e settebello, cercasse di far vincere gli altri per evitar loro frustrazioni. E se non ci si diverte si impara poco, perché le cose da apprendere (…) diventano pesanti doveri da assolvere o contestare, e comunque di cui sbarazzarsi appena possibile.” Da: Claudio Magris, “L’elogio del copiare”,Corriere della sera, 28/1/99 Dalla lettura dell’articolo di Magris alcuni studenti di liceo hanno tratto conforto per le loro rivendicazioni. In realtà però UNA SOLA delle esigenze da loro espresse e qui elencate trova conferma nel testo citato:

la solidarietà con coloro che condividono la nostra sorte può richiedere coraggio, ed è bene che ci si educhi a praticarla a scuola
è diseducativa quindi una scuola in cui gli insegnanti scoraggino la pratica del“comunicare” e cerchino in tutti i modi di osteggiarla
hanno ragione gli studenti che considerano intollerabilmente repressive e contestano come antipedagogiche le tecniche volte a impedire la copiatura
a scuola ci si può anche divertire, se ciascuno fa la propria parte senza rigidezza moralistica e senza supponenza: si imparerà meno, ma si starà meglio insieme
comunque, tollerante o rigida, la scuola non potrà lasciare una traccia per la vita se non si deciderà a dare uno spazio prevalente alla conoscenza della cultura contemporanea
Non so rispondere

24. “Sulla memorizzazione di immagini “visive” venne fatto da A. de Groot un esperimento relativo al gioco degli scacchi. Egli dispose i pezzi secondo posizioni prese da partite effettivamente giocate e mostrò la scacchiera ai soggetti per cinque secondi; poi tolse i pezzi e chiese ai soggetti di ricostruire le posizioni. I maestri e i grandi maestri furono capaci di ricostruire le posizioni (con circa 20-24 pezzi sulla scacchiera) quasi senza errori, mentre i principianti riuscirono a mala pena a sistemare in modo corretto qualche pezzo e i giocatori di medio calibro si collocarono a metà tra i campioni e i principianti. Ma il fatto notevole fu che quando si mostrarono ai maestri e ai grandi maestri altre scacchiere con lo stesso numero di pezzi disposti a caso, la loro capacità di ricostruire le posizioni non si rivelò maggiore di quella dimostrata dai principianti di fronte alle partite vere; i principianti, invece, si dimostrarono mediocri come lo erano stati precedentemente.” da Herbert A. Simon, Le scienze dell’artificiale, Il Mulino, Bologna, 1988 L’esperimento condotto avalla UNA SOLA delle seguenti ipotesi:

i campioni di scacchi hanno doti speciali per memorizzare le immagini visive
se non un maestro, un grande maestro può sicuramente registrare fino a 24 pezzi di informazione in cinque secondi
i fenomeni di visualizzazione dipendono essenzialmente dalla struttura neurologica individuale
l’informazione sulla scacchiera è meglio memorizzabile per i maestri perché registrata sotto forma di relazioni sensate e conosciute tra i pezzi
oltre ad una eccezionale capacità di memorizzazione, i maestri degli scacchi possiedono una particolare capacità di concentrazione
Non so rispondere

25. Tra le considerazioni suggerite dalla recensione di D’Orrico UNA NON è suffragata dal testo riportato al quesito 78

l’analisi dei gusti dei consumatori di fumetti può essere indicativa del carattere di un’epoca
le mode socio-politiche possono, se non distruggere, certamente mettere in crisi anche i personaggi popolari della letteratura per ragazzi
nessuno può sottrarsi alle suggestioni delle mode imperanti e rimanere saldo, nonostante tutto e tutti, nelle proprie convinzioni
il gusto per la comicità ridanciana da una parte e per la violenza sanguinaria dall’altra spiega l’inevitabilità del declino della popolarità di Topolino
la fortuna di Topolino, in quanto detective e poliziotto, era segno di una diffusa fiducia nella possibilità di un ordine chiaro fondato su norme precise
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Al termine del quiz è presente la valutazione finale con risposte corrette/errate